sabato 26 dicembre 2015

Se sapessimo ancora camminare

Partire dall'Italia per una vacanza ci riporta in un paese che non riconosciamo, anche dopo un breve periodo di assenza. Partire dall'Italia per vivere all'estero e rientrare dopo un lungo periodo all'estero ti riporta in un mondo sorprendente dove sorridi per le stranezze che si fanno. 

Sigle impressionanti fatte di consonanti improbabili gestiscono la tua vita e a a tua insaputa sono diventate le parole chiave, fondamentali per la tua sopravvivenza. Mentre tu conquistavi la tua sicurezza andando al mercato e imparavi confrontarti con un mondo che non era il tuo, la tecnologia esplodeva trasformando il paese in cui sei nata in un mondo multimediale. 

Oggi tutti sono giornalisti, cinereporter, opinionisti. Tutti hanno il loro pubblico, tutti hanno i mezzi per urlare al mondo le loro idee. 

Come Alice nel Paese delle Meraviglie guardo ancora i colori del mondo, i volti delle persone, la bellezza del tramonto, assaporo il profumo del mare, ascolto le voci anche se la gente parla sempre meno. Ho ritrovato un mondo strano che per molti versi mi fa sorridere e per altri mi mette una grande tristezza. Mi dispiace per loro, per tutti quelli che hanno perso i piccoli piaceri della lentezza. 

Tutti abbiamo imparato a fare cose complicate per non restare in dietro ma chi ancora ha la possibilità di crescere sono quelli che si ricordano delle cose semplici. Mi ritengo molto fortunata. Sono ritornata riportando con me quel bagaglio di esperienze che collega la tecnologia al mondo reale, alla semplicità e alla lentezza. 

Sembra incredibile pensare che in questo nuovo mondo abbiamo dimenticato più cose di quelle che abbiamo imparato e se perdiamo chi sa fare le fondamenta di una casa tutti i nostri stupendi progetti rimarranno solo nei nostri pc.

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