Cari amici, volevo ancora ringraziarvi per la fiducia che mi date. Ho ricevuto ancora delle donazioni per i bambini libici, anche se quelli che sono qui oramai sono gli orfani della guerra.
Si è tanto parlato dei rifugiati che avevano invaso il territorio tunisino armati di valigia e coperta. All'inizio erano i lavoratori che scappavano, poi sono arrivate le famiglie, poi è stato il periodo dei feriti, oggi, ad un anno dall'inizio della crisi in Libia, i rifugiati ci sono ancora.
Quelli che ancora troviamo qui sono persone ridotte alla fame, molto spesso leali a Gheddafi, ora privati di tutti i loro averi, senza nulla, con una vita da ricominciare da zero. Padri di famiglia che devono cercare aiuto per sfamare i loro figli perchè in Libia erano ex poliziotti o vedove di guerra con bambini ancora piccoli, scappate durante la guerra ora senza una casa in cui tornate.
Grazie al vostro aiuto continuiamo a dare una mano a queste persone, vittime innocenti, vittime discrete, piene di paura che scelgono l'esilio alla morte. Se tornassero in patria sarebbero subito catturati e, nella migliore delle ipotesi, uccisi.
Non so' chi esattamente devo ringraziare perchè alcune donazioni che ho ricevuto sono anonime, ma voglio che sappiate che hanno raggiunto il loro scopo e portato sollievo a quei bambini vittime delle barbarie dei grandi.
La solidarietà che ho conosciuto qui è qualche cosa di speciale, straordinario, contagioso. Ogni piccolo problema viene affrontato prontamente con entusiasmo. Ci sono molte emergenze a cui far fronte come quella ccausata dalla neve. Il Ministero per gli Affari Sociali in occasione dell'ondata di gelo aveva esteso un invito alla popolazione per inviare aiuti umanitari alle regioni del Kef. Sarà forse questo modo di fare del Governo o qualche cosa di innato in questa gente ma la risposta è stata sorprendente. Colonne di camion sono partite verso il nord, tutti hanno dato qualche cosa e l'emergenza è rientrata.
La cosa che ho imparato è che la gente qui sarà chiusa, riservata, diffidente ma ha un cuore grande e non lascerà nessuno in difficoltà.
Non ci sono grandi campagne di sensibilizzazione ma un semplice passa parola che mette in moto un meccanismo che non ha mai fallito. Sono diventata un piccolo ingranaggio di questo sistema, un piccolo tassello che continua a occupare il suo posto. Vi ringrazio ancora perchè siete stati voi a fare il grande gesto pensando a quei bambini che non conoscete, che sono tanto lontani da voi ma che non avete voluto dimenticare.
W la solidarietà senza confini nè colore, nè bandirea!
Si è tanto parlato dei rifugiati che avevano invaso il territorio tunisino armati di valigia e coperta. All'inizio erano i lavoratori che scappavano, poi sono arrivate le famiglie, poi è stato il periodo dei feriti, oggi, ad un anno dall'inizio della crisi in Libia, i rifugiati ci sono ancora.
Quelli che ancora troviamo qui sono persone ridotte alla fame, molto spesso leali a Gheddafi, ora privati di tutti i loro averi, senza nulla, con una vita da ricominciare da zero. Padri di famiglia che devono cercare aiuto per sfamare i loro figli perchè in Libia erano ex poliziotti o vedove di guerra con bambini ancora piccoli, scappate durante la guerra ora senza una casa in cui tornate.
Grazie al vostro aiuto continuiamo a dare una mano a queste persone, vittime innocenti, vittime discrete, piene di paura che scelgono l'esilio alla morte. Se tornassero in patria sarebbero subito catturati e, nella migliore delle ipotesi, uccisi.
Non so' chi esattamente devo ringraziare perchè alcune donazioni che ho ricevuto sono anonime, ma voglio che sappiate che hanno raggiunto il loro scopo e portato sollievo a quei bambini vittime delle barbarie dei grandi.
La solidarietà che ho conosciuto qui è qualche cosa di speciale, straordinario, contagioso. Ogni piccolo problema viene affrontato prontamente con entusiasmo. Ci sono molte emergenze a cui far fronte come quella ccausata dalla neve. Il Ministero per gli Affari Sociali in occasione dell'ondata di gelo aveva esteso un invito alla popolazione per inviare aiuti umanitari alle regioni del Kef. Sarà forse questo modo di fare del Governo o qualche cosa di innato in questa gente ma la risposta è stata sorprendente. Colonne di camion sono partite verso il nord, tutti hanno dato qualche cosa e l'emergenza è rientrata.
La cosa che ho imparato è che la gente qui sarà chiusa, riservata, diffidente ma ha un cuore grande e non lascerà nessuno in difficoltà.
Non ci sono grandi campagne di sensibilizzazione ma un semplice passa parola che mette in moto un meccanismo che non ha mai fallito. Sono diventata un piccolo ingranaggio di questo sistema, un piccolo tassello che continua a occupare il suo posto. Vi ringrazio ancora perchè siete stati voi a fare il grande gesto pensando a quei bambini che non conoscete, che sono tanto lontani da voi ma che non avete voluto dimenticare.
W la solidarietà senza confini nè colore, nè bandirea!
che c'è da dire!!!????? questa solidarietà mi viene spontanea, tanto che mi trovo coinvolto senza sapere neanche il perchè.....ma alla fine del mio piccolo aiuto mi sento premiato ed allora capisco il "perchè" ...aiutare vuol dire amare il prossimo e se stessi!!!!
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