venerdì 13 maggio 2011

Situazione in Tunisia: Tatauine, Gabes, Djerba



La zona di Nalut è stata interessata oggi durante tutta la giornata da violenti scontri tra le forze governative e i ribelli. Poco importa se Gheddafi è vivo o morto, i combattimenti continuano. Gli aerei della NATO si sono spinti fino alle montagne della regione di Nalut. E’ curioso come passino velocemente le informazioni tra i ribeli che si allontanano dalle zone attaccate prima dell’arrivo dei caccia della NATO. Le montagne di questa regione sono state teatro di violenti battaglie e le tribu’ mettono in rete video con messaggi contro il “deposto regime”.

70 operai filippini sono stati liberati oggi dai ribelli, raccontano di essere stati imprigionati alla periferia di Nalut. I ribelli li hanno accopagnati alla frontiera tunisina.

Intanto il Ministero degli Interni ha chiesto alla popolazione di essere vigilante ed ha pregato tutte le famiglie che ospitano cittadini libici di dichiarare la presenza di quest’ultimi alle autorità di polizia. Questa misura arriva dopo l’arresto di un 25enne libico in possesso di una bomba a mano. Alloggiava in un ostello a Tataouine nel quale hanno trovato rifugio molti altri suoi connazionali. E’ stato accusato di terrorismo e trasferito al Tunisi per l’inchiesta. Si ricerca anche il complice. Nel suo alloggio è stato trovato un borsone con generi di prima necessità tra cui un gran numero di pastiglie per inibire la sete. Ci si chiede se arrivasse dalla Libia per compiere qualche atto terroristico in Tunisia o stesse partendo per la Libia. Sicuramente era equipaggiato per attraversare il deserto. I controlli e le perquisizioni si sono fatti più puntuali dopo l’accaduto.

Da Djerba arriva oggi la notizia dell’annullamento del pelllegrinaggio alla Ghriba previsto ogni anno nel mese di maggio. La manifestazione vede l’isola popolarsi di circa 6.000 ebrei che partecipano alle funzioni nel tempio a Erriadh. Questa sinagoga è una delle più antiche del Nord Africa ed è stata oggetto di un attacco terroristico l’11 aprile 2002. Ci furono 21 morti tra cui 14 turisti. Un furgoncino che trasportava carburante si era lanciato contro il muro della sinagoga. All’inizio si era pensato ad un malore dell’autista e anche le utorità tunisine avevano parlato di incidente. Poi la prima rivendicazione da parte di un sedicente “Esercito islamico per la liberazione dei Luoghi Santi”. Solo il 23 giugno era arrivato un messaggio che non lasciava dubbi «L' operazione era stata condotta da un giovane membro di Al Qaeda» aveva detto Abu Ghaith, portavoce di Bin Laden, in una dichiarazione trasmessa da Al Jazira. Disaccordo sulla decisione del Ministero, forse una decisione saggia visti i difficili equilibri a cui è sottoposta l’isola in questo momento.

Un segnale positivo, ma che allo stesso tempo fà riflettere, arriva da Gabes dove le scuole hanno iniziato ad accettare allievi provenienti dalla Libia. I bambini sono stati inseriti nelle classi e sono state attivate delle collette spontanee per l’acquisto di tutto il corredo scolastico. Questa è una nuova realtà alla quale il paese dovrà far fronte, i libici resteranno a lungo e bisognerà provvedere a tutti i tipi di servizi: sanitario, di lavoro, educativo.

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