I preparativi per le elezioni sono agli sgoccioli. Le urne sono arrivate, gli osservatori dell'ONU hanno raggiunto i seggi designati in tutte le regioni della Tunisia. I talebboni con le liste elettorali ed i loro programmi li troviamo un po' ovunque. Su 43 caselle disponibili ci sono ancora dei posti vuoti, del resto finanziare una campagna elettorale è oneroso e solo pochi partiti possono permettersi per gli altri c'è il "fai da te".
Sarebbe bellissimo che la politica fosse fatta cosi', in maniera semplice a contatto con la gente. Girando per il centro non è raro trovare piccoli gruppi di persone che discutono davanti alla lista di un partito, si consigliano, guardano le foto, si scampiano opinioni. Tutto avviene in un clima sereno, non c'è l'esperienza di campagne elettorali miglionarie per la maggior parte dei candidati, solo la convizione di vincere e portare la voce del popolo a Tunsi.
Appare qualche volantino, distribuido timidamente, molte volte preceduto da un "Mi scusi, posso". Questa mattina in un negozio di spezie a Houmt Souk un signore distinto con cravatta e completo marrone teneva piccoli comizi nei negozi, porta a porta. Uno dei candidati, capolista di non so quale partito spiegava al vecchietto che vendeva le spezie quanto importante fosse andare a votare, come la Costituente era il primo passo per costruire una nuova Tunisia. Diceva che i posti da assegnare erano 216 e che era impossibile venissero assegnati tutti ad una parte politica, "ci sarà voce in capitolo per tutti" diceva. La gente lo guardava insospettita poi, piano piano, cominciavano le prime timide domande sulle procedure di voto, la segretezza e via dicendo. Era la gente comune quella piu' incuriosita che trovava la politica a misura d'uomo, quella a cui si possono esternare dubbi ed esigenze senza lettere raccomandate.
Ci sono partiti piu' ricchi che hanno maggiori disponibilità economiche ed organizzano vere e proprie serate, affittano teatri, eventi di tutti i tipi. Ma i piccoli non si scoraggiano e scendono in piazza come nella polis greca ed improvvisano orazioni spontanee. Per un paese che non in cui si puo' parlare liberamente solo da dici mesi è una situazione bucolica, estremamente piacevole e coinvolgente. Una manifestazione curiosa si è tenuta qualche giorno fa a Bizerte dove è stato organizzato un comizio dopo il quale, per ringraziare i partecipanti del tempo che è stato dedicato all'evento è stato distribuito a ciascuno mezzo pollo da poter consumare a casa con la propria famiglia. Miente macchinoni blu, per ora, in Tunisia solo fa ferma volontà di costruire un nuovo paese.
Sarebbe bellissimo che la politica fosse fatta cosi', in maniera semplice a contatto con la gente. Girando per il centro non è raro trovare piccoli gruppi di persone che discutono davanti alla lista di un partito, si consigliano, guardano le foto, si scampiano opinioni. Tutto avviene in un clima sereno, non c'è l'esperienza di campagne elettorali miglionarie per la maggior parte dei candidati, solo la convizione di vincere e portare la voce del popolo a Tunsi.
Appare qualche volantino, distribuido timidamente, molte volte preceduto da un "Mi scusi, posso". Questa mattina in un negozio di spezie a Houmt Souk un signore distinto con cravatta e completo marrone teneva piccoli comizi nei negozi, porta a porta. Uno dei candidati, capolista di non so quale partito spiegava al vecchietto che vendeva le spezie quanto importante fosse andare a votare, come la Costituente era il primo passo per costruire una nuova Tunisia. Diceva che i posti da assegnare erano 216 e che era impossibile venissero assegnati tutti ad una parte politica, "ci sarà voce in capitolo per tutti" diceva. La gente lo guardava insospettita poi, piano piano, cominciavano le prime timide domande sulle procedure di voto, la segretezza e via dicendo. Era la gente comune quella piu' incuriosita che trovava la politica a misura d'uomo, quella a cui si possono esternare dubbi ed esigenze senza lettere raccomandate.
Ci sono partiti piu' ricchi che hanno maggiori disponibilità economiche ed organizzano vere e proprie serate, affittano teatri, eventi di tutti i tipi. Ma i piccoli non si scoraggiano e scendono in piazza come nella polis greca ed improvvisano orazioni spontanee. Per un paese che non in cui si puo' parlare liberamente solo da dici mesi è una situazione bucolica, estremamente piacevole e coinvolgente. Una manifestazione curiosa si è tenuta qualche giorno fa a Bizerte dove è stato organizzato un comizio dopo il quale, per ringraziare i partecipanti del tempo che è stato dedicato all'evento è stato distribuito a ciascuno mezzo pollo da poter consumare a casa con la propria famiglia. Miente macchinoni blu, per ora, in Tunisia solo fa ferma volontà di costruire un nuovo paese.
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