Continua l’ondata di partenze dalla Tunisia di clandestini che cercano di raggiungere l’Italia. Per la maggior parte di loro il desiderio è continuare il viaggio verso Francia e Germania.
Ci sono moltissime famiglie tunisine che da anni sono migrate in questi paesi dove sono già insediate e hanno la possibilità di mantenersi economicamente.
Nella mentalià di questo popolo l’Europa è sempre stata vista, a torto o ragione, come una “miniera d’oro” dove c’è lavoro. Ed è questo che i giovani cercano.
Per un tunisino uscire in maniera regolare è molto difficile, deve ottenere un visto dall’Ambasciata del paese verso il quale è diretto. Le pratiche per ottenere questo permesso sono costose e complicate, implicano diverse visite a Tunisi per depositare gli incartamenti con l’aggravio di costi di trasporto e soggiorno. Molto spesso alla fine della trafila i visti vengono rifiutati e senza una ragione specifica.
Si cerca allora una scorciatoia, la clandestinità. L’esercito ha intensificato la sorveglianza della costa, elicotteri sorvolano le coste di Djerba e Zarzis in continuazione. Tentativi di fuga vengono sventati quotidianamente e si assiste a vere e proprie scene di panico tra coloro che vengono arrestati. Un viaggio come clandestino non è una scelta facile, implica il sacrificio di tutta la famiglia e quando il tentativo viene intercettato la disperazione ha il sopravvento.
“Non abbiamo niente da perdere, non riusciamo a trovare lavoro. Non ha scopo vivere così o parto o posso anche morire”. Ci sono diversi clandestini che si danno fuoco davanti alla polizia.
La tragedia non è solo a Lampedusa, ma qui in Tunisia. Non mancano i controlli per ridurre la partenza di clandestini ma un aiuto tangibile all’incremento dell’economia. La rivoluzione ha dato una nuova libertà al popolo ma allo stesso tempo ha causato una forte recessione, basti pensare al turismo con una riduzione del 70% degli arrivi ha frenato gli impieghi e tutto il suo indotto.
Dopo la missione dei Ministri Frattini e Maroni è il turno di Berlusconi che scenderà a Tunisi lunedì 4 aprile. Le reazioni su questa nuova visita sono molto polemiche. Si ritiene che, oltre ad essere un “doppione” di quella appena avvenuta, sia un pretesto per assentarsi dall’Italia. Il Cavaliere dovrebbe assistere ad un processo che lo accusa di frode nell’acquisizione che diritti televisivi Mediaset che iniza appunto lunedì a Milano.
Qual’è la vera ragione della visita di Berlusconi a Tunisi?
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