giovedì 7 aprile 2011

Fedelissimi di Gheddafi in fuga

Ancora Libia, ancora Tunisia, ancora Ras Jedir e ancora Djerba. La Tunisia sta svolgendo un ruolo importante e allo stesso tempo molto difficile in questo periodo di stravolgimenti politici. Si trova al centro dell’attenzione su diversi fronti.

Bacino d’origine del traffico di clandestini che scappano da un paese in cui l’economia ha difficoltà a decollare e che mette in crisi l’Europa che non li vuole. L’Italia li riceve e li gestisce in maniera approssimativa quasi cercando di provocare delle reazioni, anche violente, al fine di attirare l’attenzione degli altri paesi europei che non vogliono condividere questo problema.

Confine con la Libia con le tragedie di rifugiati in fuga che invadono la Tunisia, 250.000 fino ad oggi secondo l’ONU. Bacino in cui le associazioni internazionali e i governi di tutto il mondo inviano aiuti umanitari. Aerei con viveri dall’Iran, ospedali da campo degli Emirati Arabi e del Marocco, Croce Rossa Internazionale, Mezza Luna Araba. A questo proposito ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto gli aiuti stanziati dal Governo Italiano, mai arrivati. Si ha notizia solo di un convoglio di 18 camion arrivati ieri al porto di Zarzis con delle cucine da campo e ancora fermi “in attesa di essere trasferiti a Ras Jedir”.

Meta di visite di politici Maroni, Frattini, Berlusconi, Boniver… tutti a cercare soluzioni, proporre accordi, finanziamenti, aiuti. Via di fuga di personale diplomatico dalla Libia e scappatoia per i “fedelissimi di Gheddafi”.

Il Vice Ministro degli Esteri libico Abdelati Obeidi, responsabile degli affari europei, è arrivato oggi a Djerba. Non è una visita ufficiale, il suo viaggio è continuato verso l’aeroporto dove si è imbarcato su un volo per Atene. Non si sa ancora se si tratti di un’altra defezioni tra i degli uomini vicino a Gheddafi, come quella del Ministro degli Interni Mussa Kussa lo scorso 28 marzo. Sembra che lo scopo del viaggio, in questo caso, sia diverso e che Obeidi svolga il ruolo di messaggero. Le autorità greche smentiscono la fuga e parlano di un messaggio di Gheddafi per George Papandreu.

Intanto Londra indaga sui segreti custoditi da Mussa essendo stato per anni a capo dei ‘007 libici. Si parla della strage di Lockerbie e dell’arsenale nucleare che grazie al suo intervento è stato distrutto. Questo personaggio chiave della politica del Colonnello si trova in una situazione difficile in quanto la sua famiglia è rimasta ancora a Tripoli.
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