sabato 9 aprile 2011

Uniti per la libertà: dall'Italia a Ras Jedir

E' partita dall'Italia un"iniziativa di raccolta di medicinali e generi alimentari per i rifugiati di Ras Jedir. La carovana ha raggiunto ieri Tunisi e si è integrata con una seconda iniziativa di una nuova associazione in fase di costituzione chiamata Tunisien Sans Frontier. Dopo alcuni incontri a Tunisi la carovana composta da camion, 60 volontari italiani e 55 tunisini ha raggiunto questa sera la frontiera.

8 aprile 2011
PRIMO GIORNO

Arrivato a Tunisi il gruppo dei 60 volontari italiani della carovana Uniti per la libertà coordinata dall'Ambasciata dei diritti Marche, Ya Basta e Centri Sociali delle Marche.
Il gruppo è stato accolto dai volontari tunisini e dagli operatori della Mezza Luna Rossa cui sono stati consegnati i medicinali, strumentazioni mediche e alimenti per bambini arrivati in mattinata in aereo e quelli arrivati ieri per nave da Civitavecchia.
In un albergo del centro della città di Tunisi è ancora in corso la conferenza stampa cui stanno partecipando i giornalisti delle principali testate giornalistiche tunisine e le televisioni di Tunisi.
"I tunisini - racconta una volontaria marchigiana - dopo la lezione di democrazia, ci stanno dando anche lezione di accoglienza, una lezione che dovremmo subito applicare a Lampedusa e in tutti i centri di accoglienza dove sono trattenute le persone arrivate dai paesi del mediterraneo in rivolta.
Domani mattina il gruppo partirà alle 3,00 per il campo profughi di Ras Jadire, nel sud est della Tunisia che ospita persone fuggite dalla Libia, dalla Somalia e dall'Eritrea e Bangladesh (queste persone che hanno diritto di asilo erano rimaste "intrappolate in Libia con l'accordo Italia-Libia").
Gli aiuti umanitari raccolti tramite le donazioni di singoli, associazioni, asur e comuni verranno distribuiti domani alle persone che vivono al campo autogestito da studenti, medici e tutte le persone che hanno messo in campo la "rivolta dei gelsomini".
I volontari tunisini che hanno accolto quelli marchigiani hanno raccontato che al campo di Ras Jadire "C'è chi chiede asilo politico, chi vuole tornare nel proprio paese, chi vuole fermarsi in Tunisia e chi vuole tornare in una Libia libera.
Vi terremo continuamente aggiornati
* Carovana Uniti per la libertà
 
 
9 aprile 2011
SECONDO GIORNO
 
Diario di viaggio della carovana
La carovana è giunta, dopo un lungo viaggio, al confine libico.
In questo momento gli attivisti si trovano all'interno del campo profughi.
Dal momento del loro arrivo, più di 300 profughi sono entrati a Ras Jadir. La struttura che già ospita più di 15 mila persone, vede dunque crescere di ora in ora, questo numero.
La frontiera con la Libia è di fatto ormai inesistente: c'è un continuo flusso di famiglie e persone che arrivano in Tunisia. Famiglie ma anche tanti feriti di guerra.
I componenti della carovana, insieme ai volontari che gestiscono il campo, stanno distribuendo i medicinali e quanto è stato portato dall'Italia.
L'accoglienza dei tunisini alla carovana è stata straordinaria.
La solidarietà dell'Italia dell'accoglienza - rappresentata dagli attivisti della carovana Uniti per la Libertà - si è intrecciata allo straordinario lavoro dei volontari tunisini.
Vi terremo continuamente aggiornati
*Carovana Uniti per la Libertà

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