venerdì 15 aprile 2011

Una telefonata: “Pronto Lampedusa, mi hanno rimandato a casa”



L’Europa chiude la porta in faccia all’Italia considerando l’accordo concluso con la Tunisia non in linea con le direttive europee. La decisione di rilasciare permessi di soggiorno temporanei ai tunisini già sul territorio italiano non è stata accettata da Francia, Germania e Belgio che sono convinti che una decisione di questa portata doveva arrivare da una delibera della Commissione Europea e non dall’iniziativa indipendente dell’Italia.

Per questo motivo si riprendono i controlli alle frontiere. Posizione provocatoria, anche questa, che isola di fatto l’Italia.

Si svuota Lampedusa e si riempiono i centri di accoglienza. I rimpatri continuano con difficoltà e con grossi costi per il governo italiano, su un aereo vengono imbarcati solo 30 clandestini ognuno scortato da due agenti. Molto spesso i rimpatri avvengono con l’inganno ed i clandestini si rendono conto di essere tornati a casa solo quando arrivano all’aeroporto di Cartagine. Purtroppo la moderna tecnologia gioca a sfavore dei “trucchi” architettati e basta una telefonata dalla Tunisia a Lampedusa per animare una protesta violenta e a far dilagare la diffidenza tra quelli che aspettano il trasferimento.

Lasciata sola l’Italia cerca di cavarsela “distribuendo” emigrati tra le varie regioni italiane. Anche questa azione ha scarsi risultati: a Genova mettono una bomba artigianale in un centro di accoglienza, a Gradisca d’Isonzo chi è in Italia ancora prima della rivoluzione tunisina rivendica il diritto del permesso di soggiorno provvisorio in applicazione del nuovo accordo con la Tunisia e forse potrebbero anche averne diritto.

Il Ministro Maroni si sente abbandonato dall’Europa e dopo gli affronti di Belgio e Francia afferma che se i permessi di soggiorno provvisorio rilasciati dall’Italia non sono riconosciuti come validi dall’Unione Europea, allora il trattato di Schengen non ha più ragione di esistere.

I giochi politici iniziati dalla piccola Tunisia stanno mettendo in difficoltà tutto il mondo. I paesi arabi sono alle prese con manifestazioni contro i diversi regimi, i paesi europei litigano a causa degli immigrati clandestini, le grandi potenze non si trovano d’accordo sui termini dell’intervento in Libia.

E se fosse il disegno di qualche grande giocatore di mettere tutti contro tutti e tutti in difficoltà?

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari