sabato 9 aprile 2011

Djerba: la tragedia dei viaggi della speranza, l’Italia restituisce i morti



La Tunisia ha raggiunto un accordo con l’Italia per la gestione degli immigrati clandestini sbarcati fino a ieri a Lampedusa. Verrà rilasciato un permesso di soggiorno provvisorio che permetterà loro di spostarsi liberamente nel territorio europeo, questa misura è valida solo per coloro che si trovano già sul territorio nazionale.

Molti giovani scappano dalla Tunisia per raggiungere familiari che sono già installati in Europa, soprattutto in Francia. L’iniziativa non è piaciuta al Governo Francese che continua a bloccare alla frontiera gli emigrati provenienti da Lampedusa. La Francia fornirà una forza navale che affiancherà quella italiana nel pattugliamento delle coste. A Djerba gli elicotteri sorvolano tutto il giorno l’isola e controllano le coste. Il miraggio dell’Italia si diffonde come un’epidemia e non lascia nessuno indifferente.

Oggi si sono svolti a Mellita, piccolo villaggio di pescatori nell’isola di Djerba, i funerali di uno dei ragazzi che erano partiti sul barcone rovesciatosi mertedì scorso nello stretto di Sicilia. Era partito con un suo amico molto più giovane, 17 anni, purtroppo la barca si è capovolta e lui non c’è l’ha fatta. Il corpo è stato restituito ai familiari, il suo amico è arrivato a Lampedusa e continua il suo viaggio verso la Francia dove vive una sorella. A Mellita vivono molti giovani impegnati nella pesca, alcuni di loro non sono mai usciti dall’isola di Djerba, conoscono l’Europa solo attraverso la televisione e dai racconti di coloro che rientrano a Djerba durante le vacanze con bei vestiti e una macchina nuova.

Lavorano duramente per mantenere le loro famiglie, pochi hanno avuto la possibilità di studiare, la vita di un pescatore è dura in tutto il mondo, non solo a Djerba.

A volte la tentazione è più forte della ragione. La stessa sorte era toccata circa 10 giorni fa ad un’altra imbarcazione con 35 persone a bordo che si è rovesciata al largo di Gabes. Erano tutti giovani che arrivavano da un villaggio vicino a Kairouan, il mare ha restituito 10 corpi, tutti della stessa famiglia.

Martedì sera la televisione ha mostrato un’intervista da Ras Jedir ad un ragazzo che ha provato ad uscire dalla Tunisia già quattro volte ed era su quella barca. Ha raccontato di come sono stati avvistati da una motovedetta della Guardia Costiera tunisina e che per la paura la gente ha cominciato a “muoversi troppo” fino a che l’imbarcazione si è rovesciata. Lui ringrazia i suoi soccorritori per avergli salvato la vita e, allo stesso tempo, dice “Ci proverò ancora”. Follia o disperazione?

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