mercoledì 1 giugno 2011

NATO in LIBIA: GUERRA A OLTRANZA

Ormai è ufficiale: nonostante i 4500 attacchi già sferrati, la guerra della NATO in Libia fa fatica a raggiungere gli obiettivi che si era prefissa; tant'è che la sua missione, il cui mandato iniziale scadeva a fine giugno, è stato prolungato oggi al 30 s...ettembre. Ci aspettano perciò (almeno) altri tre mesi di guerra, e ci sono buone ragioni per credere che saranno mesi duri, molto duri, per il popolo libico.   Sul terreno, infatti, a dispetto dell'euforia iniziale con cui i nostri generali si erano lanciati nell'impresa - e nonostante i proclami velleitari dei "ribelli" di Bengasi - il regime libico si è dimostrato assai più coriaceo del previsto. Le forze di Gheddafi resistono in Cirenaica - dove hanno ripreso il controllo di alcune importanti città, o almeno di alcune aree: a Brega, ad esempio, e a Ras Lanuf - e continuano a battersi sia a Misurata che sulle montagne sotto Tripoli (nel Jebel Nafussa, a Zintan). Il resto del territorio tripolitano "in ebolizione" è stato grosso modo pacificato, anche se con il pugno di ferro: come dimostra la situazione a Tripoli e a Zawia (dove pare che ci siano stati 4000 arresti).   Frenata dalla risoluzione 1973 dell'Onu, la Nato si è limitata finora a dei bombardamenti "chirurgici", che in molte situazioni hanno salvato le chiappe ai "ribelli" ma sono serviti ben poco a fiaccare la resistenza del regime. Secondo i nostri generali, l'80% degli armamenti di Gheddafi è stato reso inoffensivo; ma a me pare sinceramente che la stima sia esagerata e che il Colonnello abbia ancora molte carte da giocare, sul piano militare. In ogni caso - come insegnano i bombardamenti su Belgrado, nel 1999 - solo la distruzione delle infrastrutture civili può mettere con le spalle al muro il regime; e questa ulteriore "forzatura" della risoluzione 1973 non potrà che aumentare il peso dei danni collaterali.   C'è infine l'inconfessabile obiettivo segreto della Nato: far fuori fisicamente Gheddafi, magari con un colpo in testa. Per i libici sarebbe forse la soluzione di molti problemi, e di sicuro per la Nato sarebbe un modo per non perdere la faccia. Ci stanno provando in molti, dal cielo e via terra.. Ma finora i vari tentativi - fra cui il bombardamento sulla casa del figlio Saif Al Arab, rimasto ucciso - sono falliti miseramente.
 
di Amedeo Ricucci

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