Il passaggio alla democrazia è qualche cosa di complesso e spesso molto doloroso. La Tunisia sta affrontando con grosse difficoltà questa sua nuova realtà di “Paese Democratico”. Purtroppo deve fare i conti con i fantasmi del passato e troppi eventi lasciano una situazione di instabilità ed insicurezza. Dal 14 gennaio 2011 sono passati solo 4 mesi, un periodo che per chi vive in questo paese sembrano lunghissimi. Si vive di giorno e di notte in uno stato di insicurezza e di aspettativa di qualche cosa che deve succedere, una sensazione di impotenza e incertezza che non ti dà una chiara visione del futuro. Non parlo del futuro quello vero ma del giorno dopo. In quattro mesi abbiamo visto la caduta di Ben Ali, tentativi di istituire governi di transizione, due primi ministri, cladestini, crisi libica, 330.000 rifugiati dalla Libia, guerra in Libia, 50.000 rifugiati dalla Libia, disoccupazione, povertà, 66 nuovi partiti politici, Ennahda, mancanza di sicurezza, Dhiba, bombardamenti in territorio tunisino da parte dell’esercito di Gheddafi. Ogni volta che si raggiunge un fragile equilibrio basta niente per destabilizzare il paese. Troppe cose sono state nascoste e questo tramare nell’ombra ha reso la gente sospettosa: non ci si fida più di nessuno. Tra tutti i corrotti che c’erano, e ancora ci sono, in questo paese quello che fà più paura è la corruzione della polizia. Un paese senza “controllo”. L’episodio di alcuni giorni fa il Ministro M.Rajhi rilascia un’intervista in cui attacca il Ministero dell’Interno, l’esercito e denuncia corruzione in tutti i sensi. La notizia gira su facebook come una trottola. Ieri a Tunisi le prime reazioni, manifestazioni pacifiche che si “scaldano” un po’ troppo e poi si trasmettono come un’epidemia: Sfax, Gafsa, Sidi Bou Zid, Kairouane. Oggi la replica, ancora pestaggi, ancora feriti, un poliziotto presunto morto, forse colpito da un proiettile alla testa sicuramente in rianimazione per un sasso, il risultato del passa parola, del panico e della velocità con cui le informazioni passano attrverso internet. Alle 12.45 M. Rajhi presenta le sue scuse dicendo che le informazioni date sono state mal espresse e mal interpretate. Troppo tardi la miccia è già stata innescata. Vedremo cosa succederà, non posso dire nei prossimi giorni, ma nelle prossime ore. La Tunisia si avvicina alle elezioni programmate per il 24 luglio, data importante per l'elezione dell'assemblea costituente. Se queste sono le prove generali della "nuova Tunisia" allora come potranno trovare un'intesa e come verranno accettati i risultati.
Un’altra notte inizia, non è un momento tranquillo della giornata, è quando il silenzio cade sull’isola e ogni piccolo rumore ti fa sussultare. In alcune città della Tunisia è stato rimesso il coprifuoco (Gafsa e Sidi Bou Zid) ed è meglio così senza gente per le strade la notte sarà tranquilla.
Un’altra notte inizia, non è un momento tranquillo della giornata, è quando il silenzio cade sull’isola e ogni piccolo rumore ti fa sussultare. In alcune città della Tunisia è stato rimesso il coprifuoco (Gafsa e Sidi Bou Zid) ed è meglio così senza gente per le strade la notte sarà tranquilla.
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