L’alto Commissatiato dell’ONU per i rifugiati riferisce oggi a Ginevra attraverso il suo portavoce Adrian Edwards della situazione dei rifugiati in Tunisia nella regone montuosa di Dhiba.
La scorsa settimana più di 8.000 persone, della quale per la maggior parte Berberi, sono arrivati nel sud della Tunisia, la maggior parte dei quali donne e bambini. La già difficile situazione è stata aggravata dalla tempesta di sabbia che ha investito la regione provocando danni a Dhiba con l’abbattimento di un centinaio di tende e due grandi depositi. La tempesta ha continua a sradicare tende anche nel campo di Ras Jedir.
Campo profughi Ras Jedir 3 maggio 2011 |
Il posto di frontiera ha cambiato diverse volte “bandirea” nelle ultime settimane causando violenti scontri sia in territorio libico che in quello tunisino.
La maggior parte dei rifugiati libici lascia il paese con tutta la sua “tribu’”. Decidono di fermarsi nel campo profughi solo qualche giorno e poi si spostano verso famiglie tunisine nella regione di Tataouine dove trpvano ospitalità. Le testimonianze degli ultimi arrivati raccontano di villaggi deserti Jabal Nefusa, Nalut, Jadu, Zintan e Yefren dove sono rimasti solo alcuni uomini, mentre donne bambini hanno preferito fuggire. Mancano tutti i generi di prima necessità e i medicinali. La frontiera funziona a singhiozzo e ci sono transiti nei due sensi di marcia, rifugiati in entrata e macchine libiche cariche di medicinali e viveri in uscita. I numeri devono far riflettere: campo di Dhiba 1.500, campo di Ramada 1.000, regione diTataouine 25.000. E la Tunisia non è l’Europa, è un paese povero che esce provato da una rivoluzione dove le gente lotta ancora per guadagnare da vivere e in cui regna sovrana l’incertezza del futuro.
Presidio medico di Tataouine |
Giovedì si riunisce a Tunisi una commissione d’urgenza per valutare la situazione del sud tunisino e prendere una decisione sulla funzione dell’esercito e le misure necessarie per affrontare l’emergenza umanitaria.
Intanto le forze armate tunisine hanno spiegato alla frontiera gran parte dei loro mezzi nella previsione di altri attacchi da parte delle forze di Gheddafi. Nella città di Dhiba oggi regna una calma apparente quasi surreale, la gente ha ripreso la vita normale, nei campi si cerca di riparare i danni della tempesta di ieri. Si vorrebbero dimenticare gli episodi degli scorsi giorni ma la gente si è preparata ad affrontare una possibile aggressione.
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