Un’imbarcazione dell’organizzazione Medici Senza Frontiere ha raggiunto oggi il porto di Sfax trasportando a bordo 71 feriti gravi, vittime di violenze dalla città libica di Misurata.
Nella città di Sfax è stato attivato un centro di coordinamento di tutte le azioni sanitarie che riguardano l’emergenza in Libia. Da circa una settimana tutte le strutture ospedaliere e le cliniche private del sud tunisino sono allertate per un’imminente arrivo di feriti provenienti dalle zone di guerra. Ogni singola struttura è stata rifornita di tutto il materiale sanitario necessario ed è stato previsto un piano medico-sanitario di emergenza per un’eventuale crisi.
Le ambulanze hanno trasportato i feriti verso le strutture sanitarie della regione. 21 feriti sono stati ricoverati all’ospedale Habib Bourguiba e 50 sono stati presi in carico dalle cliniche private. E’ il primo convoglio di soccorso che riesce a raggiungere la Tunisia, mentre attraverso la frontiera di Ras Jedir non ci sono stati ancora passaggi di feriti del conflitto.
Uno degli accompagnatori libici ha dipinto un quadro straziante di questa città sottoposta a intensi bombardamenti.
Moez Barkallah, responsabile regionale della croce rossa tunisina ha dichiarato che continuano gli sforzi della Tunisia nell’invio di medicinali e aiuti alimentari ai « fratelli libici ». 50 camion sono attesi per il fine settimana carichi di aiuti raccolti per la Libia.
Dr. Helmi Mekkaoui ha sottolineato come le strutture sanitarie della Tunisia abbiano risposto senza remore all’appello di aiuto e si siano immediatamente mobilitate, questo ha facilitato enormemente il buon esito della missione.
Questo dovrebbe essere solo il primo dei viaggi di questo battello di soccorso anche se, precisano i responsabili della missione, ci sono moltissimi feriti in Libia e sono stati trasferiti solo i casi più gravi. L’organizzazione dall’inizio del suo viaggio a Misurata ha operato più di 300 feriti e trasportato equipaggiamenti medici.
Alla partenza della nave un gruppo di 14 medici, di cui 8 tunisini ha intrapreso una nuova missione in Libia.
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