Alcuni giorni fa ho lasciato un'appello per aiutare una famiglia libica in difficoltà e Djerba. Due donne e tre bambini. Vittime di uno scontro a fuoco a Zawaria hanno dovuto lasciare il loro paese, la Libia, il 15 agosto. Mehdi 4 anni e mezzo è stato ferito alla testa, un proiettile gli ha frantumato il cranio. Dopo il primo intervento chirurgico nel loro paese, durante la convalescenza, la NATO ha iniziato a bombardare la regione in cui abitano. "La terra trema e Mehdi soffre moltissimo ogni volta che cade una bomba".
Con tutto il coraggio che hanno tovato, le due donne sono partite sole e attraverso Ras Jedir sono arrivate a Tataouine e poi a Djerba. Non appena la CRT di Tataouine mi ha segnalato il caso mi sono messa subito in contatto. Abbiamo cercato di affrontare uno ad uno i mille problemi in mezzo a molte difficoltà.
La cosa piu' triste è stato il contatto con il Consiglio Nazionale di Transizione libico nella persona del loro responsabile a Djerba che ha negato ogni forma di aiuto. Credo di aver chiamato tutti in Tunisia dalle associazioni di volontari ai rappresentanti della Oragnizzazioni Internazionali.
Secondo grande buco nell'acqua è stato il colloquio avuto con i rappresentanti dell'UNHCR di Tunisi. La sola cosa che avevo chiesto, dopo aver speiegato la situazione e inviato una mail con tutti i dettagli del caso, era un numero di telefono della loro sede di Zarzis presso la quale operano 100 addetti. Non ho mai ricevuto nessuna risposta.
Questa famiglia oggi sta bene, ha raggiunto un minimo di equilibrio grazie alla vostra solidarietà. I primi aiuti alimentari sono stati acquistati grazie alle donazioni di Giorgio K. e Gabriella S., le cure mediche sono state garantite da Yvonne V. Superata l'emergenza nell'ultima settimana ho cercato di garantire una continuità all'assistenza sanitaria e su consiglio del Dott. Mongi Presidente del Comitato Regionale della CRT di Medeninne ho incontrato il Direttore dell'Ospedale di Houmt Souk a Djerba che ha preso in carico tutte le cure medice della famiglia per tutto il perdurare della loro permanenza in Tunisia. Mehdi dove sottoporsi quotidianamente a delle cure per lasciare il suo corpo in attività nell'attesa di un secondo intervento durante il quale si cerchrà di rimuovere i frammenti di osso che ancora ha nel cervello e che impediscono di riprendere un minimo delle sue funzioni vitali.
Manca ancora la questione degli alimenti per i quali Nasser, Presidente dell'Associazione per la Salvaguardia dell'Isola di Djerba, provvederà attraverso le donazioni che sono arrivate per i rifugiati in difficoltà. La solidarietà ha vinto ancora una volta sulla burocrazia, stanno arrivando anche i vestiti per i bambini, doni di "mamme" di Djerba.
Con tutto il coraggio che hanno tovato, le due donne sono partite sole e attraverso Ras Jedir sono arrivate a Tataouine e poi a Djerba. Non appena la CRT di Tataouine mi ha segnalato il caso mi sono messa subito in contatto. Abbiamo cercato di affrontare uno ad uno i mille problemi in mezzo a molte difficoltà.
La cosa piu' triste è stato il contatto con il Consiglio Nazionale di Transizione libico nella persona del loro responsabile a Djerba che ha negato ogni forma di aiuto. Credo di aver chiamato tutti in Tunisia dalle associazioni di volontari ai rappresentanti della Oragnizzazioni Internazionali.
Secondo grande buco nell'acqua è stato il colloquio avuto con i rappresentanti dell'UNHCR di Tunisi. La sola cosa che avevo chiesto, dopo aver speiegato la situazione e inviato una mail con tutti i dettagli del caso, era un numero di telefono della loro sede di Zarzis presso la quale operano 100 addetti. Non ho mai ricevuto nessuna risposta.
Questa famiglia oggi sta bene, ha raggiunto un minimo di equilibrio grazie alla vostra solidarietà. I primi aiuti alimentari sono stati acquistati grazie alle donazioni di Giorgio K. e Gabriella S., le cure mediche sono state garantite da Yvonne V. Superata l'emergenza nell'ultima settimana ho cercato di garantire una continuità all'assistenza sanitaria e su consiglio del Dott. Mongi Presidente del Comitato Regionale della CRT di Medeninne ho incontrato il Direttore dell'Ospedale di Houmt Souk a Djerba che ha preso in carico tutte le cure medice della famiglia per tutto il perdurare della loro permanenza in Tunisia. Mehdi dove sottoporsi quotidianamente a delle cure per lasciare il suo corpo in attività nell'attesa di un secondo intervento durante il quale si cerchrà di rimuovere i frammenti di osso che ancora ha nel cervello e che impediscono di riprendere un minimo delle sue funzioni vitali.
Manca ancora la questione degli alimenti per i quali Nasser, Presidente dell'Associazione per la Salvaguardia dell'Isola di Djerba, provvederà attraverso le donazioni che sono arrivate per i rifugiati in difficoltà. La solidarietà ha vinto ancora una volta sulla burocrazia, stanno arrivando anche i vestiti per i bambini, doni di "mamme" di Djerba.
Grazie a tutti ancora, poter contare su persone come voi è veramente una sensazione bellissima. Vi auguro di poter vedere una sola volta il sorriso di uno di questi bambini a cui VOI siete riusciti a dare ancora una speranza.
Marta
Il Signore opera grandi meraviglie attraverso il cuore dei suoi eletti....
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